Poster "La Madonna della Bruna e il Portabandiera" - La Madonna - Mauro Bubbico x TAM

La Festa della Bruna è dentro di noi, come le nozze, il carnevale, il funerale. Come la nostra infanzia. Basta risalire al nostro recente passato per ritrovare immagini di processioni, bande, fuochi d’artificio, fiere, che ci appaiono come la storia del paese, il fulcro di una vita profonda e misteriosa, un sottile invisibile filo di pensiero che traccia le radici della vita umana e quelle della civiltà «paesana». La festa patronale è un patrimonio psicologico creato e trasmesso di generazione in generazione, è spiritualità intesa come dignità, libertà, fratellanza umana, come fede nella vita e speranza nell’avvenire, come amore per le cose, per la terra, per tutti gli esseri viventi, come fiducia nel futuro. Quella fiducia fortemente compromessa in questo periodo storico che ci rende testimoni della rinascita di ideologie razziste e sociali contro i più poveri, che ci rende cittadini inermi vulnerabili e complici di un massacro, di uno sterminio pianificato da menti malate, della distruzione e brutalizzazione di una popolazione inerme, di migliaia di donne, anziani e bambini, da parte di uno stato genocida in nome di una terra promessa 3500 anni fa in un libro. Per uscire dalla retorica della rappresentazione dei santi, forse sta tutta qui la necessità di disegnare l'immagine della madonna Bruna di Palestina.